Proponiamo le Omelie registrate durante le Funzioni della Quaresima 2006.
Registrazione, codifica MP3 e testi a cura di Gianni Finco.
"In cena Domini" durante questa celebrazione viene ricordata l'istituzione dell'Eucaristia come rito memoriale della nuova alleanza "Ogni volta ... che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga". Le parole di S. Paolo ci svelano la realtà del mistero eucaristico: mangiando il pane e bevendo il vino, il credente entra in rapporto reale con la morte del Signore sulla Croce. L'Eucarestia è la "memoria" della morte del Signore, del sacrificio offerto sulla Croce.
Durante la celebrazione, di particolare intensità e commozione, siamo stati riuniti per celebrare la santa Cena nella quale Cristo, prima di morire, ha istituito ed affidato alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio. Nel cenacolo ci furono fatti da Cristo i doni più preziosi: il santo sacramento dell'Eucarestia, il sacerdozio ministeriale, e il nuovo comandamento dell'amore. Durante la celebrazione Don Danilo ha ripetuto anche il gesto del Signore che fece durante quella cena, la lavanda dei piedi ai dodici apostoli.
Abbiamo commemorato la passione del Signore, soprattutto quando abbiamo adorato la santa Croce.
E' la santa umanità crocefissa del nostro Redentore la via attraverso la quale l'uomo, ciascuno di noi, rientra nell'alleanza con Dio e viene reintegrato nella sua originaria dignità.
La passione di Gesù è veramente una «passione gloriosa» perché il Padre ha già dato la sua risposta che trasforma la sconfitta in vittoria e il luogo dell'infamia in centro di attrazione universale. La croce diventa così il cuore del mondo. Da essa si è innalzata al Padre la preghiera di Cristo per la salvezza di tutti. Unita al gesto sacerdotale dei suo Signore la Chiesa eleva la grande intercessione: tutto è radunato sotto la croce, perché solo in questo mistero di morte e di risurrezione possono trovare soluzione i problemi e i drammi che coinvolgono la storia della Chiesa e dell'umanità. Tra le molteplici invocazioni emerge la supplica per l'unità dei cristiani. La croce svela il dramma della divisione fra le Chiese e diventa implicita accusa di un peccato originato dalla poca fedeltà alla croce e dall'orgoglio.
In questa celebrazione abbiamo rivissuto, attraverso varie letture, tutta la storia della salvezza, dalla creazione, fino alla risurrezione di Gesù. Nella veglia del Sabato Santo, abbiamo celebrato il centro della nostra fede: la risurrezione di Gesù dalla morte e il dono per tutti della vita senza fine. Durante la "Veglia" è stato benedetto il fuoco, il cero pasquale, l'acqua battesimale; facendo coincidere il canto del `Gloria', con il suono delle campane a festa, verso le undici.
Al termine dell'omelia, si sono cantate le litanie dei Santi e subito dopo è stata benedetta l'acqua immergendovi il Cero Pasquale. Terminata la benedizione dell'acqua Don Danilo ha battezzato Vittoria.
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