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Mons. Francesco Brazzalotto da una foto d'epoca reperita nell'archivio Parrochiale |
Nato a Brusaporco (ora Castelminio - TV) il 14 marzo 1814 nel 1852 all'età di 35 anni, divenne arciprete di Carpenedo, ove rimase per altri 35 anni.
Era stato mansionario a Salzano e da ultimo parroco a Robegano.
Il Vescovo di Treviso Mons. Callegari ritenne opportuno nel 1866 richiamarlo a Treviso offrendogli un beneficio canonicale e l'ufficio di penitenziere del Duomo. Il buon Don Brazzalotto che aveva implorato a riposo il posto di cappellano dell'ospitale di Mestre, fu tenuto ad obbedire e passò i suoi quattro ultimi anni di vita a Treviso venerato ed amato da colleghi ed amici per le sue esimie virtù. Morì il 10 aprile 1890, la Parrocchia di Carpenedo volle richiamare e custodire le spoglie nel suo camposanto, ove tuttora si trovano collocate nel porticato a sinistra accanto alla Chiesetta. Appena un anno dopo l'arrivo a Carpenedo, dovette pensare alla nuova Chiesa (che è quella attuale) in quanto quella esistente era troppo angusta a contenere il crescente numero di fedeli. Il nuovo parroco, don Francesco Brazzalotto a 37 anni, prende la situazione in mano ricominciando da zero. L'incarico di presentare un progetto totalmente nuovo viene affidato all'architetto Giovanni Battista Meduna, già noto per aver operato a Venezia.
Finalmente il suo progetto è approvato e già il 24 ottobre 1853 l'arciprete di Mestre, Giovanni Renier, può collocare la prima pietra sul lato destro della facciata, cioè dalla parte di via San Donà; racchiusa in una boccia di vetro, viene messa una pergamena con le firme del parroco, del Meduna e di altri parrocchiani. Il progetto non si limitava all'aspetto murario e statico, ma conteneva anche lo studio di ogni particolare della decorazione e delle suppellettili sacre che non dovevano apparire qualcosa di aggiunto o di stonato, ma un tutt'uno armonicamente inserito ed indispensabile al completamento della chiesa.
Don Francesco riuscì dopo sei anni a vedere terminata questa opera imponente, che piacque a tal punto che a S. Lucia di Piave, nel trevigiano, ne fu edificata successivamente una simile. La consacrazione avvenne il 24 ottobre 1858.
![]() La Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio vista dal giardino della Villa Renier
Michieli, attualmente abitata dalle monache di clausura. |
Un volantino distribuito alla popolazione di Carpenedo annunciava: "Domenica 24 ottobre corr. Verrà consacrata da Mons. Vescovo di Treviso La nuova Chiesa, e la funzione avrà principio alle ore 8 della mattina. La giornata poi sarà estremamente solennizzata con Banda Musicale, e nella sera avrà luogo l'illuminazione del Paese, nonché una macchina di fuochi d'artifizio circa le ore 7 pomeridiane. Il Lunedì seguente dopoché mons Vescovo avrà amministrato il sacramento della Cresima, si canterà Messa solenne e chiuderasi con discorso di Dotto Oratore". ![]() Il progettista della nostra Chiesa Arch. Giambattista Meduna |
© Parrocchia di Carpenedo - Mestre (VE)